Ambiente

Published on Agosto 16th, 2021 |   Agostino Colla

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Ancora sulle piste ciclabili

Di Nevio Costanzo

Il piano del traffico esiste già, fermo in un cassetto, non applicato, dimensionato addirittura per una città con una popolazione maggiore di quella attuale. Da aggiornare, si, come vorrebbe la legge, ogni due anni ed applicarlo. Da aggiornare in maniera “estensiva” guardando e facendoli coincidere con le ciclabili dei comuni contermini, magari per per realizzare una Bicipolitana.

Un piano del traffico, che prevede molte ciclabili e percorsi ciclabili, sulla carta.

Oggi la ciclabile del corso  – così com’è – è la soluzione migliore per far viaggiare le persone in bici, tant’è vero che il flusso dei ciclisti è aumentato e tutte le ciclabili attuali sono così realizzate. Questo per separare i vari flussi di utilizzo della sede stradale: marciapiede per i pedoni, ciclabile per i ciclisti (anche monopattini e simili nonché carrozzelle elettriche) ed una sezione per i mezzi a motore (moto, auto, bus ecc. ecc.). Ogni persona che utilizza la strada ha necessità di sentirsi al sicuro, soprattutto gli utenti deboli quali pedoni e ciclisti.

Inoltre, questa ciclabile, rappresenta una parte di un percorso da realizzare sia tra le due stazioni ferroviarie che quello di collegamento della ciclabile dell’Isonzo Soča, G1 tratto sloveno e FVG 5 (in fase di progetto) tratto italiano. 

Le ciclopedonali, invece, dovrebbero essere realizzate per brevi tratti, laddove non esistono spazi sufficientemente adatti a distinguere le due utenze. 

I ciclisti, per definizione, non possono non essere ecologisti, ma tra questi ci possono essere anche persone maleducate, o anche pigre, che vanno a “velocità pericolose” davanti alle uscite dei negozi, come anche  ci sono quelle che parcheggiano l’auto sulle strisce pedonali, parcheggi per disabili, in divieto di sosta, nelle fermate bus, passi carrabili e sulle ciclabili o che non rispetta assolutamente i limiti di velocità che, in alcune parti della città, sono a 30 km/h (es. via Giustiniani) e anche dove vigono i 50, si possono contare varie superamenti (es.: via Terza Armata).

Sicuramente non sarà ecologista chi usa in modo (smodato) l’auto, contribuendo, nella sua quota, a produrre inquinamento di CO2, PM ecc. (anche acustico). Ognuno di noi può, anzi deve, fare qualcosa per migliorare l’Ambiente, senza delegare questa stringente e più che attuale necessità ad altri.

Gorizia è una città che permette di raggiungere qualsiasi posto in 10 – 15 minuti per fare qualsiasi commissione. Sarebbe senz’altro utile  chiedere di migliorare il servizio di trasporto pubblico urbano (bus) che, vede solo la linea uno, quella più performante in termini di frequenza ed orari.

L’attuale sistemazione del corso dimostra certamente che le auto parcheggiate sono impattanti dal punto di vista estetico, ma sono le “stesse” auto di prima… E che dire, allora, delle auto parcheggiate in piazza della Vittoria o davanti al palazzo Attems o in piazzale della Transalpina, anche se adesso sono state collocate fioriere per impedire di parcheggiare quasi sopra il mosaico? Non viene rovinata l’estetica?

Argomento portiere. Il mezzo metro tra ciclabile e auto garantisce sufficiente sicurezza ai ciclisti, almeno finché le auto parcheggiano entro in tracciati e non sforano, come spesso accade, verso la ciclabile. Ma oltre al corso esistono le altre vie, ovvero chi va in bici deve fare attenzione sia per chi apre la portiera e deve anche avere gli occhi di dietro per prevenire l’apertura. Per questo servono le ciclabili.

E’ necessario realizzare ciclabili, per motivi ambientali, di salute, economici  e… per dare più parcheggi (ne servono almeno cinque per una sola l’auto: sottocasa, lavoro, scuola/attività extrascolastiche, spesa, locali pubblici) a chi non ne può proprio fare a meno dell’automobile.


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