Redazione

Published on Giugno 6th, 2021 |   Agostino Colla

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In corso Verdi Renato Fiorelli vende giornali e libri, a modo suo

UN’EDICOLA “ETICA”

di Dario Stasi

Da anni le vetrine di Corso Verdi sono in grande sofferenza, molti negozi hanno chiuso, quelli che rimangono vivacchiano con difficoltà. Non parliamo di via Rastello, che fa piangere il cuore. Il tutto aggravato in questi tempi di pandemia.

Il corso era l’anima della città, oggi in gran parte svuotato da un andazzo incomprensibile che privilegia orribili centri commerciali a scapito dei centri cittadini. Un andazzo, piovuto dagli USA, che nuoce anche a una delle caratteristiche principali dell’Italia delle “cento città”, tutte caratterizzate da un invidiabile centro storico, che altri non hanno.

Ma così va il mondo.

Meno male che a Gorizia in Corso Verdi c’è Fiorelli, con la sua edicola con vetrina vicino al mercato, ancora la zona più viva della città.

Capelli e barba bianchi, candidi, occhiali da sole scuri, il radicale e verde Fiorelli staziona sulla porta della sua edicola e osserva con sguardo acuto l’umanità di Gorizia che gli passa accanto o si ferma ad acquistare il giornale. Che spesso è Il Piccolo, stampa locale per antonomasia. Ma qui c’è anche dell’altro, non solo i giornali nazionali, c’è anche la stampa estera: Le Monde, El Paìs, Il New York Time (edizione europea, precisa il nostro edicolante). Si può trovare perfino Cronica Romana, un giornale rumeno, per venire incontro alle badanti venute in soccorso ai tanti vecchi di casa nostra.

Quando ha visto che volevo fargli una foto, Fiorelli ha tenuto a dirmi che lui sta alla porta perché vende “rigorosamente all’esterno” da quando gira questo pernicioso virus. Fuori dall’edicola, sotto la vetrina sono esposti numerosi libri interessanti e a buon prezzo che escono spesso allegati ai quotidiani. Libri ammassati in gran copia anche senza una particolare cura. Qualcuno dice in disordine, ma i libri pesano e va pure compresa la fatica di portarli fuori e dentro ogni giorno. Il disordine quindi si perdona. Forse qui c’è un ordine “diverso”.

Un giorno mi sono fermato per dare un’occhiata a uno dei libri ammucchiati fuori e si è avvicinato un signore che ha chiesto all’edicolante tre Gratta e vinci per 15 euro . Ho quindi sentito la pronta risposta:”Signore, come può vedere qui si vendono giornali e libri, non Gratta e vinci. Questa è un’edicola etica”.

Un’edicola atipica.

Insolito, oggi, anche l’uso di quell’aggettivo.


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