Editoriale

Published on Febbraio 19th, 2023 |   Agostino Colla

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Memoria corta

Dario Ledri

Negli ultimi trent’anni – in cui si sono succedute cinque amministrazioni di centrodestra interrotte solo dalla fortunosa vittoria di Vittorio Brancati – i ritardi dei lavori pubblici hanno costituito una costante. Penso ai lavori di rifacimento della pavimentazione di piazza Vittoria e del successivo e necessario intervento di risistemazione del selciato in porfido solo dopo pochissimi mesi. Penso alla chiusura per 11 mesi delle vie Roma e Oberdan in attesa della lastricatura in porfido dei trenta metri di raccordo tra le due vie. Ancora, i lavori di rifacimento di via Garibaldi dovevano esaurirsi in 90 giorni e si sono protratti per più di 6 mesi.

In Corso Italia la sistemazione di controviali nel suo primo tratto si sono protratti per mesi e mesi con buona pace dei negozianti costretti a contrastare polvere o fango, a seconda delle stagioni.

Anche i I lavori di rifacimento della piazza antistante la chiesa di San Rocco si sono prolungati ben oltre l’originario cronoprogramma. Più recentemente, le riapertura del Castello, interessato da importanti lavori di risistemazione, prima annunciata per l’autunno 2021, poi slittata alla primavera del 2022, quindi rinviata ad agosto/settembre della stesso anno e ancora posticipata alla primavera del 2023 (personalmente resto fiducioso che si rispetti almeno la scadenza del 2025. Intendo il gennaio e non il 31 dicembre dello stesso anno).

Attualmente i lavori di rifacimento dei marciapiedi in via Aquileia e sino oltre il sotto passo della ferrovia, per un totale di circa 600 metri complessivi nei due sensi di marcia, sono fermi da oltre quindici giorni. Ricordo solo che il tempo è bello, anche se fa un po’ freddo al mattino e che i lavori sono iniziati nel giugno 2022.

Una prece per l’ascensore al Castello anzi, gli ascensori al Castello, il cui iter è iniziato nel 1999 con l’amministrazione del sindaco Gaetano Valenti e di cui nulla si sa. Ventiquattro anni dopo l’amministrazione Ziberna con sindaco e assessori resta fragorosamente muta: forse azzardare una qualsiasi previsione è un rischio che è meglio evitare. Anche se alla fine i cittadini goriziani paiono avere la memoria corta.


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